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Daniele Griotti, un rientro di eccellenza al Rally Colli del Monferrato e del Moscato

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Il pilota torinese torna in gara dopo undici affiancato dal navigatore di Canelli Fabio Grimaldi, con la Škoda Fabia Rally2 di Gima Autosport per i colori della Scuderia La Superba. Dopo un paio di testacoda sulle prove inziali prende il ritmo giusto e chiude ottavo assoluto facendo dimenticare a tutti che il tempo è passato

MONCALVO (AT), 5 dicembre – Quanto sono lunghi undici anni? Nel mondo dei rally rappresentano un'era geologica. Undici anni fa il campionato del mondo lo vinse Sébastien Loeb (uno che è sulla breccia ancora adesso) con una Citroën DS3 WRC scomparsa dalle prove speciali. E se è vero che Paolo Andreucci (vincitore del titolo tricolore 2011) continua a conquistare titoli su titoli, la Peugeot 207 S2000 con la quale il garfagnino si impose è relegata nei garage. Se i piloti rimangono sono le macchine a sparire.

Se ne è accorto Daniele Griotti, che prima di domenica aveva disputato il suo ultimo rally nel 2011 (a parte un'estemporanea presenza, vincente, alla Cronoscalata del Tandalò 2021) al volante di una Renault Megane RS Gruppo N. Due sole ruote motrici, un centinaio di cavalli, se non di più, di differenza rispetto alla Škoda Fabia R5/Rally2 con la quale il pilota pinerolese, ora residente a Torino, si è presentato al via del Rally Colli del Moscato e del Monferrato di sabato 4 e domenica 5 dicembre.

"Le due vetture non sono nemmeno lontanamente parenti" afferma il portacolori della Scuderia La Superba, che si è presentato al via di Moncalvo affiancato dall'astigiano Fabio Grimaldi al volante della vettura boema "ma oggi si corre con queste vetture qui". Anche Griotti, come i veri fuoriclasse non si è minimamente scomposto per la potenza della vettura, le quattro ruote motrici (ma con le 4x4 aveva già corso e vinto parecchio), l'elettronica imperante e soprattutto il fondo fangoso che ha caratterizzato la gara monferrina.

"Non ero nemmeno mai salito su una Fabia da rally e i primi metri al volante li ho fatti sabato durante lo Shake Down. Tre giri appena, poi io e Fabio ci siamo detti che era meglio fermarci. Ci stavo prendendo la mano e soprattutto mi stavo facendo prendere dall'entusiasmo e non era proprio il caso di buttarla in un fosso prima della partenza". Così, domenica mattina Griotti-Grimaldi si presentano puntuali al via con la Fabia di Gima Autosport pronti a divertirsi e far divertire. "Nelle prime due prove speciali ci siamo girati un paio di volte, perdendo quella manciata di secondi che per noi non facevano la differenza, ma che in classifica contano" afferma Griotti, che dalla terza prova speciale comincia a fare rendere la Fabia ed entra prepotentemente fra i migliori dieci dell'assolta, staccando un quinto tempo assoluto nella terza speciale, la tortuosissima Moncalvo con l'asfalto coperto di fango vischioso. Nella ripetizione delle prove speciali le posizioni di classifica di Daniele Griotti-Fabio Grimaldi sono sempre fra la sesta (due volte) e l'ottava posizione di categoria e quando è ora di salire sul podio finale sono ottavi assoluti e primo di Over 55.

"Mi sono divertito come un bambino piccolo. Quando sei al volante non pensi a null'altro che a far andare forte la vettura che stai guidando. Non ti passa per l'anticamera del cervello che sono undici anni dall'ultima volta che sei entrato in prova speciale, che la strada è coperta da una fanghiglia che rende difficile persino camminare a piedi. Pensi solo a essere più veloce possibile" commenta il pilota per quello che potrebbe essere un preludio del ritorno ai rally? Griotti si stringe nelle spalle: "In realtà non ci pensavo proprio a ritornare in gara. Il diavoletto tentatore è stato Diego Parodi (il preparatore che lo ha seguito per decenni fin dagli inizi della sua carriera) che mi ha telefonato chiedendomi perché non facevo un rally. Non ha dovuto faticare molto per convincermi" ammette soddisfatto Daniele Griotti, mentre Diego Parodi se la ride sotto i baffi.