Nella prima prova miglior tempo per la Ford Puma di Adrien Fourmaux: partendo per primo, il francese approfitta del fatto di non trovare tanta polvere. Il temuto fesh-fesh nella parte iniziale costringe Ott Tänak a fermarsi per qualche secondo aspettando che la polvere si posi. Va peggio alla Hyundai di Oliver Solberg che si ritrova bloccato in mezzo al percorso, costringendo la Direzione Gara a sospendere la prova. I tempi assegnati non cambiano la classifica tranne che per Craig Breen, che guadagna una posizione ai danni di Solberg salendo sesto.
I concorrenti disputano poi l'inedita e veloce speciale di Narasha. Continua la lotta tra le Toyota di testa, con Kalle Rovanperä davanti a Elfyn Evans. Nonostante i grandi distacchi maturati, c'è ancora un cambio di posizioni in classifica: Oliver Solberg, ripartito dopo il problema nel parziale precedente, paga 13' di ritardo al Controllo Orario prima della prova e lascia la settima piazza alla Ford di Jourdan Serderidis.
Il giro di prove mattutino si conclude con il primo passaggio sulla corta "Hell's Gate", che sarà la Power Stage conclusiva. Su un fondo estremamente dissestato, svettano le Hyundai: Tänak precede il compagno di colori Thierry Neuville, a sua volta seguito dai due Sébastien, con Ogier davanti a Loeb. Il quinto tempo di Fourmaux gli consente di… scavalcare il suo compagno di team Gus Greensmith, che ora lo segue a 1.6". Il vantaggio di Rovanperä su Evans sfiora il minuto.
Assistenza a metà giornata e si riparte per il giro decisivo. Le Hyundai di Tänak e Neuville caricano solo una ruota di scorta, nel tentativo di fare punti nella Power Stage.
La PS 17 viene accorciata a 14,83 km (dei 17,52 originali), togliendo il primo pezzo che aveva creato problemi per la polvere in sospensione. Nuova doppietta Ford in ordine inverso rispetto al primo passaggio, con Sébastien Loeb che precede Fourmaux. Con il secondo "scratch", il 9 volte campione del Mondo guadagna una posizione nell'assoluta, salendo in nona piazza davanti a Kajetanowicz leader in WRC2. In vetta alla generale, Rovanperä ha oltre un minuto di vantaggio su Evans. Solberg ha problemi ai tergicristalli ed è costretto a fermarsi e chiedere l'intervento di due fotografi per pulire il parabrezza dalla polvere. Va peggio a Tänak, obbligato al ritiro dopo la prova per un problema al servosterzo.
Il penultimo impegno va a Loeb, al secondo centro consecutivo e che guadagna un'altra posizione passando Solberg la cui Hyundai ha problemi al motore, probabilmente dovuti alla polvere entrata nel filtro. Seconda prestazione per Ogier, mentre un attento Rovanperä lascia per strada qualche secondo mantenendo ben salda la leadership.
Nella Power Stage conclusiva, miglior tempo per Neuville, che fa il pieno di punti bonus, davanti a Loeb, Ogier, Greensmith e Fourmaux.
Kalle Rovanperä conquista la quarta vittoria stagionale e guida un poker di Toyota GR Yaris ai primi quattro posti. Il costruttore giapponese replica quanto gli era già riuscito proprio in Kenya nel 1993. Elfyn Evans chiude secondo, davanti a Takamoto Katsuta di nuovo sul podio africano dopo la piazza d'onore del 2021. Quarta piazza per Sébastien Ogier, rammaricato per la foratura che gli ha impedito di provare a ripetere il successo della scorsa edizione. Un caparbio Thierry Neuville ha lottato contro noie meccaniche portando la sua Hyundai i20 in quinta posizione, davanti a Craig Breen. L'irlandese al debutto nel Rally africano ha stretto i denti nella tappa finale per portare al traguardo una Ford Puma con noie meccaniche. Dietro di lui altre due vetture dell'ovale blu con Jourdan Serderidis, primo privato a correre con una Rally 1 nel WRC, che chiude settimo davanti a Sébastien Loeb. Nona posizione per Kajetan Kajetanowicz…
In WRC3, vittoria al femminile, Maxine Wahone si è imposta al volante di una Ford Fiesta Rally 3.
Giancarlo Davite, unico Italiano (anche se vive da anni in Africa) in gara, si è ritirato nella tappa conclusiva
Gianluca Nataloni per Rallylink