L'ex pilota Gianni Cerioli, uno dei rallysti locali più noti di sempre, svela le caratteristiche delle frazioni cronometrate sulle quali si decideranno le sorti del rally organizzato da Grassano Rally Team, la cui disputa è prevista per venerdì 27 e sabato 28 agosto prossimi.
"Un rally assolutamente completo, come sempre molto caratteristico ed altrettanto impegnativo: Grassano Rally Team ha di nuovo fatto un grandissimo lavoro, tracciando un percorso ancora una volta di altissimo livello nonostante la decurtazione del chilometraggio imposta dai regolamenti federali a causa dell'emergenza-Covid19".Questo il Cerioli—pensiero sul 41° Rally Appennino Reggiano, in programma il 27 e 28 agosto prossimi e valido quale quarta e penultima prova della International Rally Cup.
Opinione autorevole, perché Gianni Cerioli (foto Dino Benassi) è uno dei rallysti reggiani più noti ed apprezzati di sempre. Il 61enne di Montecavolo - intramontabile beniamino degli appassionati locali soprattutto per le sue gesta a bordo della Fiat Ritmo negli anni '80 - le strade della gara di casa le conosce come pochi altri e, come suo solito, si presta ben volentieri a percorrere in anteprima le tre prove speciali che caratterizzeranno il quarantunesimo capitolo della storia dell'Appennino Reggiano.
"Come sempre, chi correrà sulle strade reggiane dovrà fare i conti con un rally del tutto particolare, contraddistinto da strade mosse, sconnesse. Considerando il chilometraggio a disposizione, i ragazzi del Grassano Rally Team hanno fatto le scelte giuste, proponendo prove che metteranno in luce le qualità degli equipaggi e delle macchine; l'introduzione della prova di Rossena – l'ex 'Ciano-Stella' che fu la prova regina storica del rally, mi entusiasma. Si può dire che questo sia ancora un rally del vecchio stampo, se vogliamo atipico rispetto a tanti altri del panorama nazionale. In sintesi, la prova di 'Trinità' è quella che metterà in luce le qualità dei concorrenti, la 'Matilde di Canossa' è una classica prova di 'motore', seppur probante anche sul piano della guida, mentre la 'Rossena' è un perfetto mix delle altre frazioni".
Prova Speciale 'Rossena' – km 9,84
Partenza prima vettura: venerdì 27 agosto, ore 20.55.
Chiusura strade: venerdì 27 agosto, dalle 19.45 alle 23.45.
"Partenza poco fuori dall'abitato di Ciano d'Enza; inizio in salita con una serie di tornanti inframezzati tra di loro da un bellissimo misto medio-lento, dopo 3.5 km, a Rossena, la prova cambia totalmente con un tratto velocissimo in discesa veramente impegnativo: qui emergeranno le qualità dei piloti.
Al bivio per Casalino, altro cambio di ritmo per una breve serie di tornanti che ci portano ad un altro cambio strada. Ora la prova diventa più veloce e un falsopiano tutto da guidare, con molte curve cieche ci accompagna fino all'arrivo. Prova dove le note perfette faranno la differenza; fondo stradale ottimo. È senza dubbio la più panoramica, la vista dei castelli mentre si sale è veramente incredibile".
Prova Speciale 'Matilde di Canossa' – km 10,50
Partenza prima vettura: sabato 28 agosto, ore 9.18, 13.14 e 17.20.
Chiusura strade: sabato 28 agosto, dalle 8.00 alle 20.00.
"Partenza in salita, stretta, sconnessa, fino al bivio a sinistra di Bergonzano, dove la carreggiata si allarga; inizia qui un bellissimo falsopiano medio-veloce, intervallato da curve insidiose, bellissimo da guidare. Passato Sedignano, i ritmi calano, ma per poco, tornando ad alzarsi nei pressi del famoso bivio di Borsea. Svolta a sinistra che introduce in una leggera discesa che ci porterà ai piedi dei celebri "tornanti di Grassano", punto d'osservazione unico e fantastico per gli appassionati. La prova prosegue con il passaggio attraverso l'abitato di Grassano, dove la strada ritorna a scendere leggermente e a farsi più veloce con un impegnativo e spettacolare falsopiano che conduce fino ai piedi del Castello di Canossa, dove termina la prova".
Prova Speciale 'Trinità' – km 21.20
Partenza prima vettura: sabato 28 agosto, ore 10.23, 14.29 e 18.35.
Chiusura strade: sabato 28 agosto, dalle 9.15 alle 21.00.
"Altra prova "storica" del rally dell'Appennino Reggiano fin dagli albori, proposta in molteplici varianti, quest'anno una versione inedita con una lunghezza record che supera i 21 Km. Frazione molto tecnica, con continui cambi di ritmo e di altimetria, carreggiata sempre stretta e mossa, impegnativa per equipaggi e mezzi. Partenza dal bivio di Ottosalici, caratterizzata da fondo mosso, carreggiata stretta, qualche curva cieca; dopo circa 1.5 Km, un bivio a sinistra introduce un cambio di ritmo: la prova si fa molto veloce, un paio di chicane sono d'obbligo per non essere sempre a limitatore. Dopo alcune curve da 'pelo', un altro cambio drastico: la svolta a destra, porta in una carreggiata stretta e mossa, con l'inizio della salita; da qui e fino a fine prova non ci sarà più un attimo di tregua.
Appena fuori dal bosco, la strada si fa meno tortuosa ma il fondo mosso resta una costante. Si arriva nei pressi di Villaberza con un tratto molto spettacolare, il dosso e il passaggio attraverso l'abitato meritano di essere visti, poi dei saliscendi più veloci conducono al bivio di Zuccognago; svolta a sinistra ed è ancora salita, tutta da guidare, molto impegnativa e tecnica, che ci porta al dosso di Predolo. A questo punto occorre dire un paio di cose: siete solo a metà prova e i Km. che mancano al termine sono quelli che possono fare la differenza, inoltre senza le note giuste qua il tempo non si riesce proprio a fare; l'affiatamento dell'equipaggio è fondamentale, ed è pura gioia di guida. Ritengo il tratto di strada che da qui porta alla fine della discesa uno dei più belli del panorama rallistico della zona, sempre nel bosco, discesa stretta, fondo mosso, un susseguirsi di curve interminabile, dove il ritmo è fondamentale: correre su queste strade è un vero piacere.
Altrettanto emozionante è il passaggio ad alta velocità attraverso l'abitato di Gombio, unico intermezzo tra una miriade di curve. Il transito sul ponte del fiume Tassobbio decreta la fine della discesa, tornando a salire fino all'abitato di Trinità, un tratto insidioso, da non sottovalutare. Altro bivio a destra e cambio di ritmo con una discesa veloce fino ad Ariolo, dove un ultimo bivio a sinistra ci porta a salire per poche centinaia di metri arrivando a Pianzo, dove termina la frazione".