Il pilota di Trento è autore di una gara magistrale, penalizzato dalla speciale spettacolo e da un errore che hanno compromesso solo in parte un ottimo risultato tra le Suzuki.
Trento, 14 Aprile 2021 – Il lupo perde il pelo ma non il vizio ed ecco che anche Roberto Pellè ha confermato il detto, in occasione del recente Rally di Sanremo, mettendo sul piatto una prestazione magistrale, penalizzata da un paio di intoppi nel cammino sulla riviera ligure, che sa tanto di rivincita e di ottimismo per un futuro che lo rilancia, in attesa del debutto in ibrido.
Il pilota di Trento rientra dal secondo atto del Campionato Italiano Rally con un'ottima quinta posizione finale, su sedici arrivati, tra gli iscritti alla Suzuki Rally Cup e con un buon secondo posto di classe RA5N, a soli 10"3 dal campione 2020 nel monomarca della casa giapponese.
Affidatosi nuovamente alla sempreverde Suzuki Swift 1.6 R1, condivisa con Giulia Luraschi alle note, il portacolori di Destra 4 Squadra Corse era il primo ad incappare nel repentino cambio del meteo sulla speciale spettacolo "Bajardo", affrontandola sotto la pioggia mentre il detentore del titolo, Scalzotto su vettura gemella, ne usciva incolume e gli rifilava 10"4 in due chilometri.
Se calcoliamo che la classifica finale di classe recita primo il vicentino con 10"3 su Pellè è presto chiaro quanto abbia inciso l'impatto della pioggia nella veste di arbitro della sfida diretta.
Che la lotta tra i due fosse con il coltello tra i denti lo si intravedeva dalla prima speciale della Domenica, con Pellè che pareggiava lo stesso tempo di Scalzotto, al decimo di secondo.
Sulla "Colle d'Oggia" il trentino dimezzava il divario, autore dello scratch, mentre sull'insidiosa "Vignai", complice un problema al vicentino, passava al comando con ben 21" su Denaro.
Al termine del primo trittico di speciali Pellè si installava al quinto posto di Suzuki Rally Cup, preceduto unicamente da quattro sorelle ibride, non troppo lontane dal proprio passo di gara.
La lotta continuava anche nella seconda parte di giornata, con il portacolori della scuderia trentina che si confermava il migliore sulla "Colle d'Oggia", con un gap che rasentava già il mezzo minuto tra le RA5N e con parziali sempre più vicini alle più competitive versioni ibride.
Quando al termine della gara mancavano soltanto due crono arrivava il passo falso di Pellè, tradito dalle insidie degli oltre quattordici chilometri della "Vignai", rischiando davvero grosso.
"Siamo andati fortissimo per tutta la gara" – racconta Pellè – "ma, purtroppo, per colpa mia abbiamo commesso un grave errore sulla seconda Vignai. Abbiamo dovuto fare manovra in un punto molto stretto e questo ha compromesso una gara spettacolare. Che rabbia ragazzi."
Con un vantaggio quasi del tutto dilapidato Pellè si presentava al via dell'ultima speciale, quella di "Cesio - Carpasio" con 9"5 di vantaggio su Scalzotto, da difendere a tutti i costi, spremendo ogni cavallo a disposizione sulla Suzuki Swift 1.6 R1, preparata da A. Bi. Car Racing.
Ad avere la meglio, sugli oltre venti chilometri, era però il diretto rivale che scalzava il trentino.