Nella prova decisiva del CiWrc per la vittoria tra le R2 Peloso ci arriva il pieno di energie
Corrado Peloso sorride. Guarda dritto davanti a se alla ricerca della giusta traiettoria da sviluppare in nota e da dettare a Paolo Carrucciu e sorride. Poi, parla: "Per noi essere qui è aver già vinto". E ricomincia a guardare avanti e a dettare note del 40° Rally Aci Como, prova di chiusura del Ci Wrc a massimo coefficiente: 1,75.
Chi tra lui e Vincenzo Massa finisce davanti a Como vincerà il campionato italiano Wrc tra le R2. Corrado sulla 208 Vti aspirata Gliese Engineering; Vincenzo sulla Fiesta St turbo Loran, la squadra – per intenderci – con la quale Giandomenico Basso vinse il campionato italiano rally Assoluto nel 2019.
Un pilota tre volte vincitore di un campionato italiano (2012- Gruppo N 2 Wd /Trofeo Rally Asfalto; 2016 – R1B Wrc Coppa Aci; 2018 R1 Wrc Coppa Aci) da una parte, un driver alla prima volta in una rassegna nazionale, dall'altra. Una vettura aspirata di vecchia generazione come la 208 di Corrado (e con la quale già corse nel 2013) e una turbo Rally 4 di nuova generazione che calca, anche, le scene del campionato mondiale Wrc Junior come quella di Vincenzo. Una piccola e ben affiatata squadra professionale che è, prima di tutto, una famiglia come Gliese da un lato e un team semi-professionistico, grande e strutturato come Loran dall'altra.
In mezzo il talento, la passione e l'amore per i rally di Corrado, valdostano 48 enne, e di Vincenzo, 23 enne laziale con una carriera ancora tutta da scrivere. E la voglia di giocarsela in un rally tosto e pieno di insidie come Como.
Corrado è sereno e consapevole di ciò che l'organizzazione sua, della squadra, dell'uomo che guida Gliese (Giorgio Marazzato), della scuderia (New Turbomark Rally Team) gli hanno permesso di rendere concreto. Solo così un pilota che resta professionale ma non professionista può giocarsi un tricolore con una pilota in rampa di lancio per, presto, arrivare a gareggiare a livello assoluto e, magari, da professionista.
Per questo, essere qui è già una vittoria.
"Mi sto godendo e gustando tutto- racconta -. E arrivo pronto e con una tranquillità a me sconosciuta all'atto finale di un campionato emozionante. Sono partito dall'Elba senza avere la risposta alla domanda se fossi ancora capace di restare in auto concentrato e veloce per essere competitivo in una classifica di un campionato italiano: sono arrivato a Como con la possibilità di giocarmi un altro campionato italiano, il più prestigioso tra quelli disputati. In mezzo c'è stato il Salento a me tanto caro anche per ragioni familiari nel quale ho capito quanto forte andasse Vincenzo; il Marca Trevigiana, gara nella quale abbiamo raggiunto il più livello più alto di competitività; il San Martino di Castrozza, rally che mi piace parecchio e nel quale, quest'anno, non sono riuscito ad esprimere il mio potenziale.
Adesso è arrivato il momento di ringraziare chi ha reso possibile tutto questo e che ha chiuso il cerchio dell'esserci alla gara decisiva e di darci da fare. Lo devo a me stesso, alla mia famiglia e alla mia seconda famiglia che è la mia squadra, la Gliese. Se sono qui, adesso, è grazie a loro: sono riconoscente. Tocca a me a Paolo Carruccio entrare in azione e darci dentro. E, questa volta, non saremo da soli in macchina: sarà un po' come se, idealmente, ci caricassimo in macchina tutti coloro i quali hanno creduto in noi. E questo stato dell'arte mi fa stare molto bene".
Il Rally di Como, Corrado lo conosce bene. "Sono prove speciali che adoro: tecniche, guidate, sporche, con quel grip non grip delle strade intorno ad un lago che in autunno sono sempre piuttosto scivolose. Bisognerà stare molto attenti. Peloso e Massa: sembra una lotta a due ma attenzione a Lorenzo Ancillotti.
Capiremo meglio dopo la prima speciale di venerdì sera che affronteremo già la fanaliera accesa.Il secondo passaggio sulla stessa prova ci dirà a che punto saremo. Quel che è certo è che daremo tutto: è troppo bello poter essere qui a giocarci gare e titolo. È unpiccolo sogno che si è già avverato".
Ancillotti, vincitore all'Elba, è terzo in campionato e non è, matematicamente, tagliato fuori dai giochi. Non avrà nulla da perdere e partirà ventre a terra per guardare tutti dall'alto.