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WRC, Irlanda e Galles in lotta per un posto nel mondiale

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E' quasi certo che l'appuntamento britannico tornerà nel 2022 dopo due anni di assenza

L'ultima edizione del Rally GB è stata disputata nel 2019, poi ha cominciato a regnare l'incertezza. Il Covid-19 prima, e in seguito le questioni economiche legate ai minori investimenti da parte del governo locale non hanno permesso al Paese di rinnovare il proprio impegno. Adesso però, alla vigilia del debutto dell'era ibrida, il promoter del campionato Simon Larkin ha fatto sapere che l'anno venturo una gara ci sarà.

Da risolvere ancora alcuni punti nodali. Con ogni probabilità la manifestazione non si svolgerà più in Galles, patria di Elfyn Evans,bensì nel nord Irlanda da dove manca dal 2009 quando la base era a Sligo.

"Come organizzatori del campionato stiamo affiancando il promotore irlandese Bobby Willis nelle negoziazioni con le autorità proprio per spingere il ritorno della corsa", ha rivelato il successore di Ciesla. "Mi auguro che ne capiscano i benefici e si arrivi presto ad una decisione".

La scorsa settimana Larkin ha incontrato il leader del partito democratico Jeffrey Donaldson e il deputato Ian Paisleyper definire la scadenza entro cui dovrà arrivare il responso. A quanto pare la lista delle sedi candidate è lunga e tutto è ancora in divenire.L'unica certezza è che l'Australia salterà anche nel 2022 e potrebbe essere sostituita dalla nuova Zelanda.

Per quanto riguarda il resto del programma iridato, a inizio luglio sono state confermate le manche di Montecarlo, Svezia, Portogallo, Sardegna, Giappone, Kenya, Spagna, Estonia e Grecia. Un punto interrogativo resta invece per la Croazia, così come per la Finlandia, al momento in via di finalizzazione degli accordi. 

Chiara Rainis