Il francese ha spiegato i motivi che lo hanno portato a divedersi dopo 23 anni dal suo storico navigatore.
All'inizio sembrava fosse soltanto una decisione della Prodrive, ed invece, ora è emerso il coinvolgimento dello stesso Sébastien Loeb nell'improvviso "sacrificio" del fido Daniel Elena.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano Dernières Nouvelles
d'Alsace, il nove volte campione WRC ha rivelato come a seguito di un'approfondita analisi dei dati, effettuata assieme al team, si sia reso conto del peso della cattivanavigazione sull'esito della sua prestazione nell'ultima edizione della Dakar.
"Sono stati commessi parecchi errori. Probabilmente perché lavorare con l'iPad è diverso, per cui si è persa quella sinergia che deve esserci in abitacolo", ha dichiarato l'Extraterrestre parlando poi di incomprensioni dovute all'incapacità del navigatore monegasco di reggere la rapidità richiesta dal nuovo sistema. "Oggi c'è bisogno di una lettura del fondo e del road-book immediata per tenere un ritmo che in alcuni tratti arriva a 180 km/h", ha spiegato.
Per provare ad ottenere risultati, il driver di Haguenau è dunque giunto alla conclusione di doversi mettere nelle mani di un esperto di raid.
"I professionisti della disciplina sono capaci di fare la differenza, di conseguenza se l'obiettivo è progredire occorre affidarsi a loro", ha aggiunto precisando come la separazione sia stata una scelta sofferta, ma ugualmente obbligata.
Malgrado questo episodio che, certamente, continuerà a far discutere, l'alsaziano spera di poter comunque contare sull'appoggio dell'amico nei rally tradizionali.
"Qualora si presentasse un'occasione in Francia o nel mondiale mi piacerebbe correre con lui", ha ammesso. "E' da un po' di tempo che non salgo su una WRC o una R5e ne avrei voglia. Sarebbe bello riuscire a prendere parte aduno o due eventi quest'anno, ovviamente Covid permettendo", ha concluso con una speranza il 47enne.
Chiara Rainis
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Flavien Duhamel/Red Bull Content Pool