Il sette volte iridato ha espresso delle perplessità sul sistema di punteggio utilizzato dalla FIA
Se i primi due piloti della classifica generale corrono per la Toyota Gazoo Racing, come mai il mondiale costruttori è andato per 5 lunghezze a Hyundai Motorsport anziché al costruttore nipponico?Questa è la domanda che si è posto a ragion veduta Sébastien Ogier, fresco di settimo sigillo.
In effetti letta così potrebbe sembrare una contraddizione di termini, ma le due doppiette ottenute dalla Casa coreana, già al top nel 2019,in Estonia con Ott Tänak e Craig Breen e in Sardegna con Dani Sordo e Thierry Neuville, hanno pesato sull'esito finale.
"Considerato che abbiamo monopolizzato le prime due piazze del campionato è strano che non sia arrivato il titolo marche. Ce lo meritavamo. E' stata una lotta ravvicinata, ma noi con tre equipaggi e loro con cinque", ha dichiarato al sito DirtFish il campione di Gap non senza un po' della sua classica vis polemica.
La possibilità di schierare a rotazione i piloti a seconda del rally da affrontare ha certamente avvantaggiato l'equipe con base ad Alzenau, visto che Breen, Sordo e Loeb hanno portato complessivamente 81 punti, ovvero il 33% dei 241 totali, mentre Kalle Rovanperä, terza guida della squadra con quartier generale a Jyväskylä, ne ha conquistati appena 37, cioè il 15% dei 236 finali.
"Non sono io a scrivere le regole. Il mio compito, come ho spesso ripetuto, è fare il meglio possibile per i miei datori di lavoro e assicurarmi che il marchio vinca", la replica del boss della H stilizzata Andrea Adamo.
Chiara Rainis