Quest'anno ritorna la corsa vintage e sarà magnifico corollario della gara moderna
San Martino di Castrozza (TN), 1 giugno 2024_ "La storia siamo noi". Il già detto viene ribadito con orgoglio nella Valle del Primiero, perché il Rallye San Martino di Castrozza è una pietra miliare dell'epopea rallistica internazionale, mica solo italiana. Ma oggi le attenzioni sono riservate al 12° Valsugana Historic che anticipa di due settimane l'Historique San Martino e anche il presidente di San Martino Corse, Cristian Marin, turista non per caso, ci dà un occhio di riguardo: "La qualità e quantità dei concorrenti in gara testimonia l'importanza di questo appuntamento e premia il lavoro degli organizzatori. Noi speriamo che un buon numero di equipaggi venga poi a correre da noi, perché le emozioni che sanno suscitare le vetture vintage diventano uno splendido corollario alla competizione valida per il Trofeo Italiano Rally". Quest'anno, dunque, torna in scena l'Historique in coda alla sfida moderna e per i patiti del genere sarà tutto un lustrarsi gli occhi ammirando Porsche, Lancia, Opel, Abarth, Ford, Alfa Romeo e compagnia ruggente. San Martino dove si corre per il prestigio, la tradizione, la bellezza dei luoghi e il senso di un mito indelebile. Infatti l'Historique non fa parte del Campionato Italiano Rally Auto Storiche né del Trofeo Rally di Zona, ma offre una ribalta agonistica di grande effetto e richiama interpreti eccelsi. Cinque le vittorie conquistate da Giorgio "Stratos" Costenaro, intenzionato a tornare per mettersi in caccia del sesto sigillo. Due quelle firmate da Michael Stoschek, mister "Bose" innamorato dei traversi con il posteriore di Stoccarda, e due anche per Paolo Nodari che dall'anno scorso ha deciso di svecchiarsi al volante di Skoda di ultima generazione. Le vetture d'antan partiranno per prime venerdì sera 14 giugno nella "San Martino Cittadina" (2,970 km). Poi sabato 15 viaggeranno in coda alle moderne, con identico tracciato articolato in due passaggi in linea su "Gobbera" (10,740), "Val Malene" (18,100) e "Manghen" (17,970), per chiudere sul palco d'arrivo in Sass Maor al magnifico tramonto dinanzi alle Pale dolomitiche.
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