L'opera di Toni Doff immortala il senso di una sfida che romba orgogliosa tra le cime dolomitiche
San Martino di Castrozza (TN), 7 aprile 2024_ Compie sessant'anni il Rallye San Martino di Castrozza. La prima edizione si corse infatti nel 1964 e aprì un ciclo di gesta leggendarie con il sigillo iniziale di Arnaldo Cavallari navigato da Sandro Munari, che in versione "Drago" spalmò cinque vittorie sino al 1977, epica sfida valida per la Coppa Fia piloti, il mondiale ante litteram. Poi quasi quattro lustri di oblio fino al 1995 e da allora il Rallye, come lo conosciamo oggi, una brace di passione riattizzata senza posa dalla San Martino Corse, tutelando un marchio, un emblema per l'intera Valle di Primiero. Non stupisce, quindi, se un artista locale abbia tratto ispirazione e dedicato alla corsa una scultura simbolica, la strada che s'inerpica sul Cimon della Pala, la vetta più suggestiva tra le Pale di San Martino sovrastanti il paese. Toni Doff, maestro d'arte intagliatore del legno seguendo l'estro giovanile forgiato dalle scuole in Val di Fassa, è tutt'uno con i luoghi della sua esistenza, dall'hotel di famiglia (Colbricon) a boschi e cime dell'anfiteatro dolomitico che ingemma San Martino di Castrozza. Alla sua scultura è stato applicato un pannello con delle targhette in ottone nelle quali sono incisi i nomi dei vincitori di ciascuna edizione del Rallye. Chi saranno i prossimi? Per scoprirlo non resta che attendere il 14 e 15 giugno, giornate da scolpire nell'agenda.