intestaz 2023

Esperienza totalmente positiva per Odin

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Eric Odin con alle note Erika Mingozzi ha partecipato come portacolori della scuderia torinese DueGi Sport alla quarantesima edizione del Rally Gap Racing. Un'esperienza fantastica a suo dire, dove tutto è incentrato non tanto sul risultato, bensì sui partecipanti. Nonostante qualche noia meccanica alla loro Citroen Saxo VTS, l'equipaggio bianco blu è salito in pedana d'arrivo staccando un cinquantottesimo tempo assoluto e un quinto posto in classe N2.

Il pilota bianco blu ha così commentato questa esperienza oltre confine: "dal punto di vista della gara, le prove speciali erano bellissime, non molto lunghe ma molto difficili poiché non siamo molto abituati né al loro asfalto molto sconnesso, né al differente grip. Tratti cronometrati molto veloci, dove in diversi punti si viaggiava in quinta, cosa che da noi capita molto di rado. Anche il loro concetto di sicurezza in prova speciale è molto diverso dal nostro, rallentano molto poco, con qualche chicane, ma in punti non particolarmente pericolosi a mio avviso, ma questo fa parte del loro modo di vedere il rally e la prova speciale e va rispettato.

Gara organizzata benissimo, rispetto all'Italia, è tutto molto più soft; sono molto meno fiscali per certe cose e molto di più per altre. Ad esempio, c'è una zona prestabilita con una tempistica ben precisa in cui devi metterti il casco. Ho trovato questa regolamentazione molto intelligente e corretta perché non permette a nessuno di arrivare all'ultimo e mettersi in mezzo alle macchine già incolonnate. Anche al termine della prova, devi subito togliere il casco. Sono rimasto colpito dall'accoglienza, sia degli equipaggi che sono molto socievoli e hanno voglia di fare amicizia e nessuno è interessato a come vai e con che macchina corri, si sentono tutti alla pari. All'arrivo c'è un grande festa, con tavoli, bar eccetera, dove tutti vanno insieme a bere qualcosa. È una sensazione di festa ed amicizia, dove non è importante il risultato. È una cosa fuori dal comune per le nostre abitudini. Anche l'organizzatore era interessato a sapere se ci stessimo divertendo e se piacevano le prove speciali. Un grande interesse verso il pilota. Un mondo completamente diverso con sensazioni nuove.

Per quanto riguarda la mia prestazione, ci siamo difesi, non è che mi aspettassi molto di più. Anche perché non puoi pensare di andare a casa loro, facendo tre passaggi su prove molto difficili e fare chissà che risultato. Escluso i primi due di classe, veramente velocissimi (il primo è arrivato circa trentesimo assoluto), gli altri sarebbero stati molto più abbordabili, ma sicuramente con pochi passaggi su prove così difficili non è facile avvicinarsi senza prendersi dei grossi rischi. Abbiamo avuto anche qualche noia meccanica: abbiamo rotto il collettore di scarico e il cambio faceva i capricci, gli usciva sempre la seconda, ma fortunatamente non abbiamo fatto danni e non siamo usciti di strada. Esperienza totalmente positiva, viene voglia di correre solo più in Francia!