fornita ma non c’è verso di vedere nessuna delle cassette registrate. “Le
tengo per me e quando ne ho voglia me le riguardo” . Chi può
dargli torto, se non la sfortunata ragazza, moglie o mamma che
è con lui ignara protagonista del filmato?
Lo scorso anno nel mondiale
Gruppo N successe un fatto molto curioso. Al Rally di Svezia
ci fu una riunione in cui la ISC chiese a tutti i partecipanti
una tassa di 5.500 Euro per dei servizi che comprendevano
anche le riprese televisive che sarebbero andate poi in onda
in 180 paesi con uno spazio apposito sul Gruppo N nel
mondiale.
Metà dei partecipanti si rifiutarono di aderire al programma,
chi perché non era assolutamente interessato e chi perché la
spesa non rientrava nel budget. La ISC intrepida proseguì e
come ritorsione vietò l’uso di telecamere a bordo delle
vetture che non avevano aderito all’iniziativa, provocando
malumori di non poco conto.
I piloti che non avevano aderito al programma e che avevano
degli impegni con gli sponsor dovettero tutti aderire, con il
risultato di non vedere mai una propria immagine nei servizi
che andavano in onda nei famosi 180 paesi, anche perché questi
paesi erano per gran parte paesi del terzo mondo, dove forse
non esistono nemmeno le televisioni.
Noi italiani siamo sempre stati famosi nel mondo per le
invenzioni, ma ora mi sembra che stiamo divenendo famosi per
scimmiottare gli altri. Non c’è norma complicata, antipopolare
e soprattutto inutile che non venga ad arte inserita nei
nostri regolamenti. Abbiamo iniziato con le ricognizioni
e sotto un certo punto di vista una regolamentazione ci
voleva, ma come al solito si è esagerato, però io mi chiedo:
perché chi fa le leggi poi non si occupa di farle rispettare?
Perché tutti ammettono pubblicamente di provare le gare fuori
regola e NESSUNO fa nulla?
Una settimana fa sono andato
a vedere alcune prove del TTT per rendermi conto di come fosse
la situazione del fondo in vista poi dell’utilizzazione dei
pneumatici e con mio stupore ho notato che tutti i tagli erano
calpestati di recente. Forse gli abitanti di Ulignano e
Palagione girano in traiettoria e qualcuno anche con le gomme
da terra? Mah. Comunque di fatto chi fa le leggi non si occupa
di farle rispettare e allora a che serve farle? A che
serve creare un ambiente da sacra inquisizione se poi tutti
fingono di non vedere….
Un organizzatore che
interpellai tempo fa mi disse “ A me non conviene andare nelle
prove a rompere le tasche a chi prova, perché se ne prendo
qualcuno perdo dei clienti, perché poi non si iscrivono al
rally” Stiamo marciando di pari passo col mondiale
scimmiottando le cose peggiori di questo, iscrizioni
anticipate, poi però se qualcuno vuole iscriversi anche dopo
lo faccia pure, diritti televisivi, tanto poi facciamo vedere
chi paga o chi è simpatico a noi, ma intanto se Bepi vuol far
vedere alla morosa che faccia fa mentre guida, prima deve
passare da noi…..
A me fa ridere perché se
tanto mi da tanto avranno al massimo 5-6 telecamere da
piazzare… e gli altri? Gli altri niente anche perché magari
qualcuno potrebbe riprendere qualcosa che non va bene e poi
creare dei problemi a qualcuno in caso di incidente. Magari da
un camera car si possono vedere le disposizioni del pubblico,
o magari dei commissari o le pietruzze che qualcuno si diletta
far attraversare la strada nei momenti cruciali del
campionato…. Tutte cose che vanno CENSURATE. Impedendo a Bepi
di montare la telecamera.
Signori miei stiamo
ESAGERANDO di brutto, ricordate che sono i Bepi che tengono in
piedi l’ACI l’ACIsport e la CSAI…
Cerchiamo di mantenere la calma e di renderci conto che i
rally non sono le follie che si stanno a tutti i costi
escogitando ma sono una realtà storica che va mantenuta e
MIGLIORATA per primo nella sicurezza (che non si fa purtroppo
coi camera car) per secondo con il ricambio generazionale
fatto di piloti e addetti ai lavori VALIDI. In altre parole,
invece di varare mille normative burocratiche di sana
inutilità, cerchiamo di evitare che una vettura esca di strada
uccidendo qualcuno come purtroppo è successo, cerchiamo di
vedere che gli elicotteri abbiano sempre a bordo personale
addetto alla rianimazione e non semplici curiosi o invitati
speciali.
Cerchiamo di formare dei
piloti validi, dei meccanici validi dei commissari validi che
ricambino generazionalmente i poveri grigioni che ci sono in
giro e che stanno in piedi nonostante l’età solo per la grande
passione e nel ricordo di quello che i rally sono stati e non
di quello che sono diventati. Tiriamo fuori dei soldi per i
giovani, per formarli e per avere qualcuno che ci rappresenti
ad alto livello. Stiamo aspettando che nevichi nel deserto
signori miei, intanto la cosa più importante è la scadenza
della tuta ignifuga, dei calzini del sottocasco,
dell’etichetta rossa piuttosto che verde.
Mi fa ridere nel sentire che
molti invocano la Fiat come la salvezza del rallysmo italiano.
“Ah se tornasse la Fiat avremmo un sacco di piloti italiani
nel mondiale” Ma che ridere, che ridere e che ridere. In
Finlandia quante case automobilistiche hanno? Ma sapete che la
Fiat nella sua storia ha fatto correre di tutto tranne
italiani?
Questa è una scusa bella e
buona per tenere la testa sotto la sabbia, per mostrare dei
muscoli che sono dei muscoli di debolezza e di paura. Non
credo nell’incapacità di certa gente, ma credo che costoro
abbiano le idee leggermente confuse. Non credo che questa
gente non ami questo sport, ma credo che dovrebbero lasciar da
parte le lotte interne di sopravvivenza per il bene dello
sport che li ha eletti.
In fin dei conti il rallysmo
è fatto di 10.000 Bepi che la domenica si scatenano lungo le
strade partecipando per lo più con enormi sacrifici a gare di
tutti i generi, perché dobbiamo togliere loro anche le più
piccole soddisfazioni impedendo di mostrare ai colleghi di
lavoro e ai pochi eroici finanziatori la loro faccia mentre
guidano?
foto Massimo Bettiol
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