La gara mi inseguiva di poco a
sancire il bellissimo trionfo di Andrea Navarra, veramente
grande vincitore di questa kermesse SanMarinese. Andrea l’ho
visto in Costa Smeralda è quello che riesce ad usare meglio
sia la traiettoria sia il carico e scarico dei pesi della sua
pur stupenda Subaru, sulla terra senza dubbio la bandiera
italiana gli sta stretta e se al mondo ci fosse mai stato
qualcuno di intelligente e se i meriti e le capacità
contassero qualcosa, ora sarebbe senza dubbio da tempo nel WRC
al posto di qualche ragazzino insolente che si becca distacchi
abissali dai suoi compagni di squadra ma che può contare
l’appoggio di qualche padrino, culo e camicia con certe zone
del potere.
Non mi si venga a dire che in
Italia nessuno va forte sulla terra per favore, guardate
Navarra e guardate anche Baldacci per esempio, dite pure
italiani non ne vogliamo perché non contano nulla a livello
politico, fate più bella figura. La capacità non è mai servita
a nulla se dietro non c’è qualcuno che ti infila da qualche
parte e la dimostrazione l’abbiamo e l’abbiamo avuta ormai
troppe volte. A nulla serve andar forte, a nulla serve farsi
un mazzo tremendo se non hai dietro un appoggio
economico-mafioso capace di sederti di forza in certi
abitacoli.
I vari Stohl, Ligato, Solà, Galli lo sanno bene, anni di
mondiale dimostrazioni di abilità fuori dal comune ma alla
fine relegati a vetture di secondo piano… e ringraziare Dio
che ci sono almeno quelle. Di certo la politica innescata dai
soloni dei rally non ha fatto altro che distruggere invece di
creare.
Il business, che parolaccia…
Il business solo di qualcuno e la morte della specialità,
questa è la realtà, che piaccia o no. Siamo arrivati ad un
punto veramente brutto della storia del rally. La manovra è
quasi riuscita, via Peugeot quel Provera è un rompiscatole
invece il caro Frequelin è riuscito a far star zitto perfino
Carlos Sainz, ha cacciato in malo modo Colin McRae, un
incapace e Loeb da un po’ sembra un sordomuto, per fortuna che
almeno al contrario dello spagnolo, ormai in aria di
riscuotere i contributi INPS versati, il Franco-tedesco in
macchina ci sa fare davvero.
In casa nostra le cose vanno
un po’ meglio a meno che a Roma non decidano di mettere in
pratica i cattivi insegnamenti che vengono da Parigi. A dire
il vero al parco dei miracoli di Gubbio una brutta notizia
girava insolente come una mosca contro un vetro. Il prossimo
anno due campionati, uno per le super 1.6 e uno per i gruppi
N. Bella roba! Abbiamo il più bello e combattuto
campionato nazionale del mondo e subito lo dobbiamo
distruggere per fare un campionato per le Subaru e Mitsu e uno
per la Fiat e Peugeot…
Ma chi le pensa ‘ste cose? Abbiamo appena liquidato con fatica
un campionato 2 ruote che era piuttosto scialbo e subito ne
vogliamo istituire un altro.
Il CIR deve e dico DEVE
essere la massima espressione del rally come è in questo
momento. La casa tale ha la vettura che non vince? Peccato ma
sono cavoli loro, ne facciano una che vince o se ne stiano a
casa o vadano nei Coppa Italia, inutile che facciamo un
campionato solo per loro, che utilità c’è per la collettività.
E poi visto come vengono sfruttate le vittorie nel CIR a
livello pubblicitario? Nulla di nulla, non c’è nulla che
richiami una vittoria, siamo il terzo mondo. Il CIR dovrebbe
avere al massimo 10 gare ma io propenderei per 8, cinque su
asfalto e 3 su terra oppure sei e quattro… basta chiuso.
Che razza di abitudine a ricattare “Se non fate un campionato
per noi non corriamo più” e che razza di abitudine cedere a
tutti i ricatti, che segno di debolezza e di sottomissione che
sicuramente una federazione forte non dovrebbe avere.
Vogliamo fare spettacolo?
Bene facciamolo, vogliamo fare gli interessi di qualcuno?
Allora andiamo a timbrare il cartellino da loro al mattino,
come forse qualcuno fa da tempo, ma lo sport dov’è allora? Da
come vedo le cose attualmente sia i gruppi N con 4 ruote sia i
millesei hanno la stessa possibilità di vincere il CIR e lo
scorso anno solo la malasorte ha privato Longhi della vittoria
contro Basso e Ucci, quest’anno forse le due ruote sono un po’
più avvantaggiate però nessuno sa come finirà e questo è il
bello della faccenda, anche perché le macchine si rompono e i
piloti sbagliano, la competitività cresce e cresce
l’interesse. Ma no! Invece facciamo due campionati così tutti
sono contenti e torniamo ai tempi che Cerrato vinceva il CIR
contro nessuno, Tabaton l’europeo contro nessuno e la Lancia
il Mondiale contro nessuno…. Che spettacolo!
A questo ci sta già pensando la FIA con le sue diavolerie,
perché dobbiamo cambiare il CIR che tutto sommato va bene?
La cosa più impellente da
fare è quella di sfruttare le gare a livello pubblicitario,
deve esserci coordinazione tra lo sport e l’immagine delle
case in modo che il prodotto venga pubblicizzato e venduto
come fu per la Fulvia e più tardi per la Delta, sfruttando i
risultati per vendere, cosa che invece mi sembra non esista
per niente.
Bisogna ricreare dei personaggi, farli amare dal pubblico,
rendere il pubblico partecipe dello spettacolo, invece si è
lavorato all’inverso e ora ne paghiamo le conseguenze. Troppa
gente che fa solo i propri interessi, troppa gente vecchia e
stanca senza idee e motivazioni, troppi vincoli politici,
troppa gente abituata ad essere comandata e che ora
pretenderebbe di comandare, non andiamo avanti in questo modo.
Meditate gente!
foto Massimo Bettiol
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