Finalmente le
foreste del Varmland erano solcate da vere tracce di
ghiaccio con ai bordi degli Snow-bank non molto alti ma
abbastanza consistenti per tracciare le strade come fossero
piste da bob, veramente molto bello.
Senza dubbio così com’è stato quest’anno è la gara più bella
del mondiale, su questo non ci sono dubbi.
Un freddo terrificante, molta gente e diversi italiani sia
al via sia a guardare, ora non si può più dire con
sufficienza “Sono stato in Svezia” perché immediatamente ti
senti rispondere “Ah si? Che bello c’ero anch’io” sembrava
quasi di essere al Mille Miglia.
Beh… direi invece che questo è molto positivo, che il nostro
ambiente si internazionalizzi e che si vada a vedere come si
fanno davvero i rally e inoltre penso che sia una tappa
d’obbligo per la formazione di un pilota e i giovanissimi
non devono scoraggiarsi se vengono bastonati dai più esperti
piloti locali, si imparano molte cose lassù tra le quali
l’umiltà, e non è poco visto le arie che tirano in giro.
Mi faceva
un certo effetto vedere il giovane Andrea Cortinovis che
pure qui in Italia è un buon pilota viaggiare molto
attardato, in posizioni che lui mai avrebbe occupato in
nessun rally al mondo, lassù complici anche delle coperture
che si “schiodavano” senza pietà è stato costretto quasi a
transitare per le prove, la legge svedese è implacabile con
i debuttanti. Infatti poco più avanti di lui un altro
giovanissimo Filippo Bordignon con l’assistenza self-made
capeggiata dal simpatico omone Tiziano Nerobutto all’insegna
del “Come ‘na volta” pinza e fil di ferro ma avanti sempre,
ammirevoli davvero e così anche se non si vince si impara e
sul veloce i due giovani avranno sicuramente meno problemi
di prima sperando in un buon futuro.
Una buona idea quella di permettere ai giovani di
partecipare al JWRC con le vetture N3, peccato per i 50.000
€ di iscrizione, un po’ abbondanti per il servizio dato (catering
ed iscrizioni alle gare) che sicuramente hanno agito come
deterrente per altri iscritti, se deve essere una formula
promozionale dovrebbe esserlo fino in fondo e chiaramente
quella cifra è da considerarsi piuttosto alta nel totale del
budget per correre con un N3.
Non stava
andando niente male Luca Hoelbling che sul più bello del
divertimento ha pensato di colpire la Focus dell’Argentino
Perez-Companc mezza ribaltata fuori strada, chissà se nel
mondiale c’è l’assicurazione danni tra concorrenti, lo spero
per lui perché se va come in Italia dovrà sudare un po’ per
pagare la Focus a Wilson.
Con lui in squadra c’era Scandola senior, seguito dal
fratello Umberto, quest’utimo con le lacrime agli occhi per
non poter partecipare alla gara svedese e in attesa di
sapere il suo futuro assisteva il fratello con un orecchio
puntato a Torino per sentire le news.
Ma non dovevano aiutarlo questo giovane?
Spero proprio di si, lui è uno che può diventare qualcuno un
giorno, non lasciamolo raffreddare altrimenti lo perdiamo.
Il nobile
Frisiero invece per la prima volta alla guida di una
bellissima Corolla WRC mi guardava ad ogni parco dicendomi
spaventato in veneto “Come che la va… mamma mia come che la
va…” e poi una rottura del turbo alla prima speciale della
seconda tappa gli ha fatto saltare praticamente mezzo rally,
è rientrato con la formuletta magica del super-rally ma
senza più entusiasmo, si rifarà di sicuro lo scorso anno era
arrivato 3° del PWRC lottando con Medeghini che piano non
va, anzi andava…
Per Gunnar
Andersson mi faceva una festa incredibile ogni volta che mi
affacciavo al paddock Suzuki e mi diceva “Now my brain is ok”
e rideva. Dopo l’uscita della Finlandia il giovane campione
svedese soffriva l’effetto del grande ruzzolone e faticava a
riprendere il suo passo, era più lento frenava troppo presto
ed entrava in curva troppo dritto, abbiamo lavorato molto
nelle lunghe giornate di settembre e ottobre in cui è stato
sull’altopiano a studiare e lui ora si sente ok, speriamo
nel futuro per il campionato, le Citroen saranno sicuramente
molto agguerrite. A dire il vero quando l’ho visto passare
nella seconda prova sono rimasto senza fiato perché davvero
non ci stava nulla di più, ma lui mi assicurava che non
correva alcun rischio ed è qui il nocciolo del problema, il
controsenso storico che fa vincere nei rally, andar forte ma
non rischiare mai nulla… una parola a dirsi ma per capire
come si fa basta guardare king Sebastian, credo sia
l’intelligenza materializzata pilota e non mi stupirei che
tra un po’ gli inglesi lo escludessero dal mondiale per
“Manifesta superiorità” così finalmente potrebbero vincere
anche loro qualcosa. Si ok… anche la Xsara è una gran
macchina equilibrata e facile da guidare (Ma è facile
guidare in Svezia? Non mi pare proprio… ) però lui davvero
sa usare il millimetro sempre e a differenza di molti altri
piloti non rischia mai nulla, penso che la prestazione
dell’ex-ginnasta (soprannominato “il serio” dal momento che
non cambia mai espressione) sia stata superiore a quella di
due anni fa dove vinse ma forse lottò meno vista la
superiorità del mezzo.
Le Ford sono adesso dei petardi e sono convinto che il
piccolo king avrà gli affari suoi a tener dietro Marcus in
futuro, però il mondiale lo vedo ancora francese proprio per
la grande affidabilità di Sebastian, Hirvonen alla fine non
mi ha convinto anche se ogni tanto qualche tempo lo tira
fuori, ma il divario da Marcus a conti fatti è abbastanza
rilevante dal momento che le vetture sono uguali o almeno si
spera e da quello che ho visto Mikko guida piuttosto sporco
e nervoso.
Non parliamo della Subaru perché le prime due gare sono
state davvero molto problematiche per Solberg e soci, si
rifaranno di sicuro perché penso che Luis Moya avrà preso in
mano un badile e iniziato a picchiare qualcuno la dentro, i
“tifosi” cioè quelli che tifano senza capire un bell’acca
(H) di rally potranno vedere che non si rompe solo la Mitsu
ma anche auto con budget molto ma molto più rilevanti come
Ford e Subaru.
Un ovazione
per Gigi Galli che ha disputato la sua più bella gara del
mondiale, solo il cambio gli ha strappato quel terzo posto
che probabilmente avrebbe acciuffato a Daniel Carlsson, quei
2 decimi che lo separavano dal fortissimo svedese sono
convinto che se li sarebbe ripresi.
Lui era sereno e ben concentrato e ha dimostrato che anche
un italiano può vincere lassù e non solo.
Purtroppo la ISC ne ha inventata un’altra delle sue e per
vedere gli intertempi dei piloti non WRC (quelli non
iscritti al mondiale come Gigi e Daniel) bisogna pagare, o
meglio la squadra o il pilota devono pagare (pare siano 400
€ a testa a gara) perché vengano visualizzati gli
intertempi, roba da medioevo. Gli utenti pagano l’iscrizione
ad un servizio (WRC.com) e poi vedono solo gli intertempi di
quelli che decidono loro… come i già citati Cortinovis e
Bordignon che in effetti nella lotta per l’assoluta non è
che avessero molto da dire rispetto a Gigi e Daniel.
Daniel
Carlsson come Gigi ha fatto una gran gara, non aveva mai
guidato la nipponica e allo shake-down mi ha lasciato
davvero sorpreso dicendo “This car is fantastic” quando
pensavo che avendo già guidato Subaru, 206 e 307 Peugeot il
giovane svedese dicesse che era una credenza (mobile da sala
da pranzo contenente piatti e bicchieri) al cospetto. Ad
ogni servizio correva da me per vedere se lo avevo visto
passare in prova e cosa ne pensavo, è un ragazzo con un
bellissimo carattere e il mio sogno di vedere una squadra
nel WRC con questi due piloti per ora è durato solo una
gara, ma che spettacolo! E’ stato il motivo dominante del
rally, davvero bravi tutti e due… e i valigiai ? DIETRO! A
cercare uno sponsor per schiacciare il piede destro, quello
non si compra cari amici!
In effetti ora la Mitsu con quelle condizioni non va davvero
male, si strapperà i capelli il buon Torii e maledirà i suoi
capi per avergli fermato il programma proprio quando si
iniziava a raccogliere il grano (nel senso del raccolto).
Scelte aziendali… o conseguenze di una certa politica?
Chi lo sa, ma anche Regis che teoricamente doveva essere una
via di mezzo tra il vecchio e il nuovo se n’è andato (pare
sbattendo un po’ la porta), dove finiremo ?
Ve lo dico io, allo stadio a fare i Memorial Bettega così
finalmente ci potranno infilare due telecamere e fare le
dirette di cui sento parlare invano dal 1979. I giornalisti
staranno al caldino a leggere i comunicati stampa tra una
sigaretta e un hot dog, noi dovremo pagare il biglietto e
vinceranno solo le macchine migliori anche se guidate da
paracarri super-sponsorizzati con appiccicate sul vetro
bandiere mai viste… Speriamo in Dio, ma se facciamo un salto
indietro al 2003 e guardiamo l’elenco partenti di una gara
forse riusciamo a renderci conto che le innovazioni non sono
state molto positive per il nostro sport ma solo per le
tasche di qualcuno.
Staremo come sempre a vedere…

Foto Vittorio Caneva |